sabato 21 maggio 2016

LA FAMIGLIA PAOLINA SULLA VIA DELLA SANTITA' CON MARIA / 8



Maggiorino Vigolungo,
"fiore di campo" per la "Regina degli Apostoli"

Adolescente piemontese delle Langhe, è vissuto sognando grandi ideali di ‘apostolo della buona stampa’.

Immaginiamo di far scorrere davanti agli occhi la sequenza di quel singolare film che è stata la breve vita di Maggiorino Vigolungo, un adolescente piemontese delle Langhe albesi, vissuto tra il 1904 e il 1917, sognando grandi ideali per un mancato avvenire di ‘apostolo della buona stampa’ e, già dichiarato ‘Venerabile’, incamminato verso gli onori degli Altari. Maggiorino è stato Alunno di quel ‘Seminario Minore’ appena iniziato da Don Giacomo Alberione con il nome di Scuola Tipografica Piccolo Operaio, una sorta di Scuola Professionale si sarebbe detto; e, in realtà, quei primi 7-8 ragazzetti che ne facevano parte avevano più l’aria degli Artigianelli di Don Bosco che di Seminaristi veri e propri.
Apprendista tipografo degli anni ‘16-’17, Maggiorino può anche sembrare solo una bella figurina deamicisiana, un Piccolo scrivano fiorentino che di notte trascrive su fascette l’indirizzo di Abbonatiper aiutare il padre a tirare avanti la baracca, non potendolo fare di giorno, perché impegnato a Scuola. Ma lui, che studiava e lavorava fino a sera inoltrata, per prepararsi "ad esercitare l’apostolato della comunicazione sociale", doveva avere già capito tutto della fondamentale importanza del compito cui si preparava.
Il giovane ragazzo langarolo ci pare, allora, piuttosto il prototipo di tanti giovani oggi impegnati in Movimenti e Gruppi di Volontariato. Anzi, il prototipo di chi ha scelto di impiegare il suo tempo nella collaborazione, comunque intesa, del più urgente dei servizi di Volontariato: la diffusione con tutti i moderni mezzi massmediali di un ‘giornalismo’ responsabile e corretto, animato da princìpi cristiani, come esercizio di ‘carità della verità’.

Non c’è dubbio che quest’ansia del suo Padre spirituale, Don Alberione, fosse il ‘programma di vita’ di Maggiorino, ragazzo tanto buono e diligente nell’attuarlo da essere chiamato da chi lo conosceva "un altro San Luigi".

La storia continua...
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In questa Domenica, celebriamo la Solennità della Santissima Trinità. 
Ti offro l'opportunità , di pregare la SSma Trinità , con la preghiera composta
 dal Beato Giacomo Alberione, il quale , anche in questa preghiera non fa mancare , l'nvocazione a Maria.



Preghiera alla Ss.ma Trinità 



O Trinità divina, Padre, Figlio e Spirito Santo, presente e operante nella Chiesa e nella profondità della mia anima, io ti adoro, ti ringrazio, ti amo! 
E, per le mani di Maria santissima, madre mia, 
offro, dono e consacro a te tutto me stesso, 
per la vita e per l’eternità. 
A te, Padre celeste, mi offro, dono e consacro
 come figlio. 
A te, Gesù Maestro, mi offro, dono e consacro 
come fratello e discepolo. 
A te, Spirito Santo, mi offro, dono e consacro 
come «tempio vivo», per essere consacrato e santificato. 
O Maria, madre della Chiesa e madre mia, 
che vivi alla presenza della divina Trinità, 
insegnami a vivere, per mezzo della liturgia 
e dei sacramenti, in intima comunione 
con le tre divine Persone, 
affinché tutta la mia vita sia un 
«gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo».
 Amen. 

giovedì 19 maggio 2016

LA FAMIGLIA PAOLINA SULLA VIA DELLA SANTITA' CON MARIA / 7



Fratel Andrea Borello,
'santo del quotidiano’
   
L’umile Discepolo calzolaio era un ‘santo del quotidiano
’ innamorato della Vergine Maria.
Fratel Riccardo Andrea Borello, religioso laico della ‘Società San Paolo’ tra i "Discepoli del Divin Maestro", nasce a Mango (CN) l’8 Marzo 1916, entra in Congregazione ad Alba l’8 Luglio 1936 e muore a Sanfrè nella notte fra il 3 e il 4 Settembre 1948.




"Fioretti" di fr. Borello
Le piccole biografie della sua vita di "Discepolo del Divin Maestro" narrano ‘fioretti’ edificanti al riguardo. Ne riportiamo alcuni, prendendoli dalla più recente, scritta da E. Sgarbossa [Riccardo Andrea Borello – Una vita donata sulle strade del Vangelo, Ed. Società San Paolo, Roma 1990] che si è avvalso della documentazione contenuta negli Atti ufficiali del Processo canonico.
1. – Un giovane ex-militare ricorda lo stile con cui fratel Borello sapeva inquadrare il suo ‘lavoro’ in una cornice quasi liturgica: "Egli arrivava in reparto [della Calzoleriaabitualmente tenendo in mano la corona del Rosario e l’Ufficio della Madonna. Il libro del Vangelo era sempre al posto d’onore nel laboratorio. Dopo la preghiera iniziale, egli leggeva o faceva leggere un brano del Vangelo, che deponeva dopo averlo baciato".
2. – Pur nel suo abituale comportamento dimesso, era cosciente di avere un temperamento forte e talvolta persino irascibile. A chi glielo rinfacciava, rispondeva: "Ti ringrazio di avermelo fatto notare"; aggiungendo: "Con l’aiuto della Madonna, spero di correggermi".
3. – Il pensiero dei defunti si identificava in fr. Andrea col pensiero del Paradiso. I suoi amici lo sapevano, tanto da testimoniarlo a più voci: "La vita di fr. Borello era immersa nel soprannaturale come nel suo elemento naturale""aveva nostalgia del Paradiso". Ma il Paradiso si identificava, a sua volta, con la presenza di Gesù e della Madonna.

Per conoscerlo meglio... un klic

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PREGHIERA a  MARIA SANTISSIMA ANNUNZIATA

Tutte le generazioni ti proclamino beata, o Maria. 
Tu hai creduto all’arcangelo Gabriele,
 e in te si sono compiute tutte le grandi cose 
che egli ti aveva annunciato.
 L’anima mia e tutto il mio essere ti lodano, o Maria. 
Hai prestato fede all’incarnazione del Figlio di Dio
 nel tuo seno verginale e sei diventata la madre di Dio. Spuntò allora il giorno più felice della storia umana. L’umanità ebbe il Maestro divino, il Sacerdote
 unico ed eterno, l’Ostia di riparazione, il Re universale.  La fede è dono di Dio e radice di ogni bene. 
O Maria, ottieni anche a noi una fede viva, ferma, operosa: la fede che salva e produce i santi. 
Fede nella Chiesa, nel Vangelo, nella Vita eterna.
 Che possiamo meditare le parole del tuo Figlio benedetto, come tu le conservavi in cuore 
e santamente le consideravi. 
Che il Vangelo sia predicato a tutti.
Che venga accolto docilmente. 
Che tutti divengano in Gesù Cristo
 figli di Dio. Amen. 
(Beato Giacomo Alberione)




lunedì 16 maggio 2016

LA FAMIGLIA PAOLINA SULLA VIA DELLA SANTITA' CON MARIA / 6

Sr. Tecla Merlo, 
la confidente della Madonna
   
La documentazione della forte devozione mariana della ‘Prima Maestra’ delle "Figlie di San Paolo" nella serie di Meditazioni e Conferenze spirituali che tenne alle sue Suore.

Continuiamo a presentare, in questa rubrica, figure particolarmente significative della Famiglia Paolina che più speditamente hanno camminato con Maria ‘Regina degli Apostoli’ sulla via della santità: stavolta ricordiamo la Venerabile Sr. Tecla Merlo, essa pure figura eccezionale della "galleria di Santi" paolini molto devoti della Madonna.
Le biografie della prima seguace di Don Alberione nell’opera fondazionale dell’Istituto delle Suore "Figlie di San Paolo" dicono tutta l’ansia e la frenetica attività apostolica di questa donna di Dio; ma dicono soprattutto della sua straordinaria vita interiore e santa.
La ‘venerabilità’ già riconosciutale dalla Chiesa dice, del resto, dell’eroicità delle sue virtù, come ci si esprime canonicamente. E siamo in attesa di vederla presto elevata agli onori degli altari.
Un’anima di Dio così grande, formata alla scuola paolino-alberioniana che ha i cardini della spiritualità dei suoi Istituti imperniati su Cristo Maestro e su Maria ‘Regina degli Apostoli’, non poteva non essere che profondamente mariana. E che Maestra Tecla fosse devotissima della "Regina degli Apostoli" lo provano una serie di ‘Meditazioni’ e di ‘Conferenze spirituali’ che tenne alle sue Suore: ce n’è quanto basta per scrivere su quest’argomento un intero volume. Ne stralciamo qualche brano significativo.
1. – Il 26 Settembre 1954, in preparazione alla Dedicazione del Santuario "Regina Apostolorum" , esorta le ‘Figlie di San Paolo’ a prepararsi spiritualmente, ricordando che tra le principali finalità del Tempio votivo c’è quella di ottenere dalla Madonna buone e numerose vocazioni: "Il Primo Maestro ci tiene che ci si prepari spiritualmente: cose che servano per le nostre anime, per infervorarci sempre più nell’apostolato, per farci amare sempre di più la Madonna e farci sante […]".Quasi in appendice a questa Conferenza, aggiunge: "Mi hanno detto di distribuire il libro delle [mie] Conferenze e lo distribuisco. Lo avete fatto senza neanche dirmelo; ma se c’è qualcosa di buono, prendetelo come se venisse dalla Madonna, perché noi abbiamo eletto Maria "Regina degli Apostoli" a nostra Prima Maestra, a nostra Superiora generale".

La ‘Prima Maestra’ delle Figlie di San Paolo, Ven.le Sr. Tecla Merlo.
La ‘Prima Maestra’ delle Figlie di San Paolo, Ven.le Sr. Tecla Merlo.

PER UNA CONOSCENZA MAGGIORE  UN KLIC

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Preghiera ecumenica a Maria
 Salve, o Maria, nostra madre, maestra e regina. Ascolta benignamente la supplica che ti presentiamo secondo il volere di Gesù: «Pregate perché il padrone della messe mandi operai alla sua messe». Volgi i tuoi occhi misericordiosi sopra i cinque miliardi di uomini viventi. Moltissimi sono smarriti nella confusione, senza un padre, un pastore, un maestro. Il Signore ti ha fatta apostola per dare al mondo Gesù, Via e Verità e Vita. Rivolgendosi a te, troveranno la via per arrivare a Gesù. Per te: tutti i cattolici, con tutte le forze, per tutte le vocazioni, per tutti gli apostolati! Per te: tutti i fedeli per tutti gli infedeli, tutti i ferventi per tutti gli indifferenti, tutti i cattolici per tutti gli acattolici. Per te: tutti i chiamati corrispondano, tutti gli apostoli siano santi, tutti gli uomini li accolgano. Ai piedi della croce il tuo cuore si è dilatato per accoglierci tutti come figli. Ottienici un cuore apostolico, modellato sul tuo cuore, su quello di Gesù e di san Paolo, perché un giorno possiamo essere tutti, apostoli e fedeli, attorno a te in cielo. Benedici, o Maria, maestra e regina, i tuoi figli. AMEN!
(Beato Giacomo Alberione) 





venerdì 13 maggio 2016

LA FAMIGLIA PAOLINA SULLA VIA DELLA SANTITA' CON MARIA / 5

l Beato Timoteo Giaccardo,
‘mistico’ della Santa Vergine
   
La tenerissima devozione alla ‘Regina degli Apostoli’ del ‘fedelissimo tra i fedeli’ discepoli di Don Alberione, il Beato Timoteo Giaccardo.
Negli incontri precedenti dicevo che in questa " nuova rubrica"  desidero ricordare, figure particolarmente significative della Famiglia Paolina che più speditamente hanno camminato con Maria ‘Regina degli Apostoli’ sulla via della santità, .
Abbiamo sottolineato alcuni aspetti fondamentali dell'importanza che il Beato Alberione ha dato alla "devozione" a Maria Regina degli Apostoli.
Una "galleria di Santi" paolini che hanno sicuramente meglio capito ciò che insegnava a pregare il Fondatore Don G. Alberione, nella ‘Coroncina a Maria Regina degli Apostoli’:
"O Maria, chi Vi ama sarà salvo; e chi Vi ama tanto sarà santo…".


Un vero ‘mistico’ della devozione alla "Regina degli Apostoli" 
è stato il Beato Timoteo Giaccardo.

Il Beato Timoteo Giaccardo.


Ci soffermiamo stavolta brevemente sul Beato Timoteo Giaccardo, primo Sacerdote della Società San Paolo e ‘fedelissimo tra i fedeli’ primi seguaci di Don Alberione, come ebbe a definirlo lo stesso Fondatore della Famiglia Paolina.
La prima citazione è proprio di Don Alberione, che sul "San Paolo" dell’Ottobre-Novembre 1947 riportava quanto scriveva "il Sig. Maestro Giaccardo" [come allora veniva chiamato il Beato Timoteo] a proposito dell’erigendo Santuario della "Regina degli Apostoli" in Roma:
"…questa è la Chiesa capo e centro delle Famiglie Sampaoline; è la Chiesa della Congregazione, non una chiesa! La Chiesa delle funzioni sociali, delle missioni, dei Cooperatori.
Essa quindi deve sorgere dall’affetto e dal cuore, dal sacrificio e dalla preghiera, dall’oblazione e dall’opera di tutta la Famiglia Sampaolina; ad essa si rivolgono i pensieri, i desideri, gli ossequi di ogni Casa, di ogni terra, di ogni figlio, di ogni famiglia.
È la Casa della Mamma; la dimora della "nostra Madonna". E da questa casa, da questa Chiesa, da ogni mattone che si edifica, scenderà su ognuno, su ogni casa, su ogni paese la benedizione fecondatrice della Madre, accompagnata dal suo occhio bello e dalla sua mano protettrice. Vogliamo ognuno essere di questa Chiesa una pietra viva ed eterna…" (cfr. CISP 593).
Un altro significativo episodio della devozione mariana del Beato Giaccardo ci pare quello ricordato dal mons. Antonio Mauro, allora Amministratore pontificio della Basilica di San Paolo, in occasione di una celebrazione nel Triduo di Ringraziamento per l’avvenuta Beatificazione [avvenuta il 22 Ottobre 1989]:
"A quattordici anni di età, per suggerimento di Don Alberione, il chierico Giaccardo offriva alla Vergine Maria il voto di castità; e più tardi a lei totalmente si consacrava con un atto così risoluto e vincolante da non aver nulla da invidiare a quello del famoso santo e martire Massimiliano Kolbe, fondatore della ‘Milizia dell’Immacolata’[…]".

Prosegui....
http://www.stpauls.it/madre06/0402md/0402md29.htm



Preghiera alla Regina degli Apostoli 



Ti ringrazio, Gesù misericordioso, per averci dato Maria come madre; e ringrazio te, o Maria, per aver dato all’umanità il Maestro divino Gesù, Via e Verità e Vita; e tutti averci accettati sul Calvario come figli. La tua missione è unita a quella di Gesù, che «venne a cercare chi era perduto». Perciò, io, oppresso dai miei peccati, offese e negligenze, mi rifugio in te, o madre, come nella suprema speranza. Volgi sopra di me i tuoi occhi misericordiosi; le tue sollecitudini più materne siano per questo figlio infermo. Tutto spero per tua intercessione: perdono, conversione, santità. Forma una nuova classe fra i tuoi figli, quella dei più infelici, nei quali abbondò il peccato dove aveva abbondato la grazia. Sarà la classe che più ti muoverà a pietà. Accogli in essa la povera anima mia. Opera un grande miracolo, cambiando un peccatore in un apostolo. Sarà un prodigio inaudito e una nuova gloria per Gesù tuo Figlio e per te, sua e mia madre. Tutto spero dal tuo cuore, o madre, maestra e Regina degli Apostoli. Amen
(Beato G. Alberione)

sabato 7 maggio 2016

LA FAMIGLIA PAOLINA SULLA VIA DELLA SANTITA' CON MARIA / 4

 In questa DOMENICA  la CHIESA CATTOLICA CELEBRA la 50ma GIORNATA MONDIALE
DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI dal tema:

"COMUNICAZIONE e MISERICORDIA: UN INCONTRO FECONDO"

dice il Papa
l’Anno Santo della Misericordia ci invita a riflettere sul rapporto tra la comunicazione e la misericordia. In effetti la Chiesa, unita a Cristo, incarnazione vivente di Dio Misericordioso, è chiamata a vivere la misericordia quale tratto distintivo di tutto il suo essere e il suo agire. Ciò che diciamo e come lo diciamo, ogni parola e ogni gesto dovrebbe poter esprimere la compassione, la tenerezza e il perdono di Dio per tutti. L’amore, per sua natura, è comunicazione, conduce ad aprirsi e a non isolarsi. E se il nostro cuore e i nostri gesti sono animati dalla carità, dall’amore divino, la nostra comunicazione sarà portatrice della forza di Dio.

Siamo chiamati a comunicare da figli di Dio con tutti, senza esclusione. In particolare, è proprio del linguaggio e delle azioni della Chiesa trasmettere misericordia, così da toccare i cuori delle persone e sostenerle nel cammino verso la pienezza della vita, che Gesù Cristo, inviato dal Padre, è venuto a portare a tutti. Si tratta di accogliere in noi e di diffondere intorno a noi il calore della Chiesa Madre, affinché Gesù sia conosciuto e amato; quel calore che dà sostanza alle parole della fede e che accende nella predicazione e nella testimonianza la “scintilla” che le rende vive....

Ecco tutto il messaggio

Continuando la nostra riflessione 
"LA FAMIGLIA PAOLINA SULLA VIA DELLA SANTITA' CON MARIA"
desidero con voi soffermarmi ancora sulla figura del Beato Alberione per cogliere meglio il rapporto che c'è tra Lui, Maria e l'annuncio del Vangelo con i Mezzi della Comunicazione Sociale.

Scrive MARIA DI LORENZO
Alberione 
Sui passi di Lei che fu
la prima Apostola
 
   

   

Il Beato Don Giacomo Alberione, Fondatore della Famiglia Paolina, è stato un vero pioniere nel campo della comunicazione di massa, il primo missionario del "villaggio globale". Tutta la sua opera, come la sua vita, si è realizzata alla sequela di Maria: Madre, Maestra e Mediatrice universale.

A sette anni aveva detto a scuola: "Mi farò prete". E volitivo com’era aveva mantenuto l’impegno, entrando il 26 ottobre 1896 nel seminario di Bra. Ma dopo appena quattro anni di permanenza, ecco che sopraggiunse una crisi, talmente forte da segnare la sua uscita dal seminario. Era la primavera del 1900 e già nell’autunno dello stesso anno Giacomo Alberione tornò a indossare l’abito del seminarista, questa volta nel collegio di Alba. Che cosa era successo?
"Fu la Madonna a salvarmi…", egli annotò poi nel suo Diario spiritualeaccennando con velato pudore a quella misteriosa inquietudine che lo aveva fatto quasi sviare dal suo progetto di consacrazione. Difficile dire quel che era accaduto nell’animo del futuro Fondatore della Famiglia Paolina. Ma se egli stesso nel Diario si lasciava poi sfuggire quella frase sibillina: "Io so il male che fanno certi libri…", si può pensare che il suo turbamento fosse stato provocato probabilmente dalla lettura di alcuni libri passatigli sottobanco da qualche compagno di seminario.
Una crisi tutto sommato provvidenziale, perché grazie ad essa il futuro apostolo della comunicazione sociale avrebbe compreso due cose: la necessità della buona stampa e l’altrettanto necessario affidamento a Maria per poter giungere nel porto della volontà di Dio....

Durante la veglia di adorazione solenne nel Duomo di Alba, mentre era inginocchiato a pregare, una particolare luce gli venne dall’Ostia, l’invito di Gesù: "Venite ad me omnes…"(Mt 11, 28) lo incitò a fare qualcosa per gli uomini e le donne del secolo che stava nascendo, il Novecento. Vagando con la mente nel futuro gli pareva che anime generose avrebbero sentito le stesse cose che lui sentiva, una schiera di apostoli, come "angeli della terra" per la salvezza del secolo futuro. Un secolo che si annunciava molto difficile, caratterizzato da grandi conquiste e trasformazioniIl secolo dei totalitarismi, delle imprese spaziali e dei mass media.....

Maria secondo Don Alberione rappresenta la "Via Humanitatis", ovvero la Madre che si fa Maestra del cammino cristiano. "Iddio la predestinò ab aeterno ad essere con Cristo il principio di tutte le sue opere e, creando il cielo e la terra, creando l’anima e il corpo di Gesù, mirò a Maria. Fece tutto per Lei, Madre del proprio Figliolo e per conseguenza Regina di tutto il creato". E’ a Lei, quindi, che bisogna guardare per poter raggiungere una perfetta conformazione a Cristo Maestro, che è Via, Verità e Vita. "Il mondo – asseriva Don Alberione – non arriva a Cristo perché non si addita ancora abbastanza la via: Maria. E se non si troverà Maria, non si troverà Gesù".
La spiritualità del Primo Maestro della Famiglia Paolina e dei suoi figli è fortemente incentrata sulla devozione alla Vergine, che viene onorata con il titolo di Regina degli Apostoli. E’ infatti la Madonna l’Apostola per eccellenza, la primissima apostola di Cristo, Lei che un giorno lo ha dato al mondo e che continuamente lo dona ad ogni anima ricettiva al suo mistero di salvezza. "Maria – affermava Don Alberione – iniziò nel Cenacolo la sua missione di Regina degli Apostoli. Li raccolse, li confortò, li assistette nella preghiera; con essi sperò, desiderò, pregò; con essi fu esaudita e ricevette lo Spirito Santo il giorno della Pentecoste. Da allora suscitò ogni genere di apostoli: delle opere e della parola, dell’esempio e della penna, della carità e della verità."
Se Maria per prima ha saputo incarnare e dare Cristo all’umanità, è proprio a Lei che devono guardare i religiosi della Famiglia Paolina, chiamati ad annunciare Cristo con i più moderni mezzi della comunicazione sociale."L’apostolato - sosteneva il Primo Maestro - ci fa altoparlanti di Dio". Cinema, radio, stampa, televisione sono i nuovi "pulpiti" dai quali diffondere la buona notizia, il Vangelo. Questa "multinazionale cattolica dei media" come qualcuno l’ha definita, è oggi presente in tutto il mondo con i suoi diversi rami, tutti però contrassegnati da una inconfondibile fisionomia mariana.....






Mons. Giovanni Battista Montini visita in compagnia di D. Alberione il reparto offset nei locali annessi al santuario Regina Apostolorum (Roma, 15 ottobre 1952).
Preghiera a Maria Regina degli apostoli
Ave, o Maria, madre, maestra e regina di ogni apostolato. Tu in cielo siedi Regina degli angeli e dei patriarchi, degli apostoli e dei martiri, dei confessori e dei vergini. Tu tieni continuamente il tuo sguardo rivolto alla terra, sui giusti e sui peccatori, sempre premurosa della salvezza di tutti. Tu ricordi che Gesù, morente sulla croce, ti ha affidato l’ufficio di madre e ti ha acceso in cuore una fiamma di carità e sollecitudine universale. Continua a suscitare, confortare, formare sante vocazioni in ogni apostolato per il regno del tuo divin Figlio.

E noi, chiamati al santo apostolato della comunicazione sociale, ti consacriamo, oggi, tutte le penne, le macchine, le iniziative, le fatiche del lavoro quotidiano. Più di tutto ti consacriamo noi stessi: le nostre forze, la nostra intelligenza, la nostra volontà, il nostro cuore; noi siamo tuoi, e quanto abbiamo l’offriamo a Gesù per le tue mani, o madre. Ottienici larga effusione di Spirito Santo, come già sui primi apostoli. Apri le nostre intelligenze a comprendere l’alta vocazione; fortifica le nostre volontà, accendi i nostri cuori; santifica scrittori, tecnici, propagandisti.

Che si ascolti, si segua, si ami Gesù Cristo, divino Maestro! Che il peccato mai venga a offuscare le nostre anime a te consacrate; calpesta, o vergine immacolata, il capo dell’insidioso demonio dello scoraggiamento.

Vivi in mezzo a noi, o Maria: beati quanti abitano nella tua casa.

Ti promettiamo di usare tutti i mezzi del nostro apostolato con rispetto, poiché sono cosa tua, o Regina; vogliamo impegnarci perché le edizioni siano pastorali nel contenuto e degne, per la forma, delle verità che racchiudono; e presentino, con te, Gesù Cristo, Via e Verità e Vita; che il Vangelo si diffonda e illumini il mondo nello spirito di san Paolo, nostro padre; e tutte le generazioni ti proclamino beata, o Maria.

Parla, Gesù, di’ le tue parole di vita eterna; effondi il tuo Spirito sul mondo; sia una la scuola, come una è la Verità, uno il Maestro, una la fede, una la Chiesa.

Tu sei con noi e di qui vuoi illuminare; ottienici sempre un vero dolore dei peccati.

Benedici quanti cooperano con la preghiera, le offerte, le opere.

Vieni, o Gesù, vivi in noi e regna, per Maria e con Maria, sul mondo.

E sia la nostra morte serena come quella dell’anima fedele alla sua vocazione; e sia il nostro giudizio il momento in cui l’operaio laborioso riceve lieto la sua mercede; e sia la nostra corona celeste quella riservata alla gloriosa schiera degli apostoli. Per te, Gesù, per te, Maria, gloria a Dio nei secoli, pace in terra agli uomini. Amen.
( Beato Giacomo Alberione)

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per tutte le MAMME il mio AUGURIO e la mia PREGHIERA




   

mercoledì 4 maggio 2016

LA FAMIGLIA PAOLINA SULLA VIA DELLA SANTITA' CON MARIA / 3

Forse è bene, dire chi è il

Beato Giacomo Alberione

e la sua spiritualità .




Il Beato Giacomo Alberione può ritenersi, per acclamazione popolare, il patrono della Rete, degli utenti di Internet e dei programmatori informatici.
Don Giacomo Alberione era nato a San Lorenzo di Fossano (Cuneo) il 4 aprile 1884, ricevette il Battesimo il giorno successivo. La famiglia Alberione, composta da Michele e Teresa Allocco e da sei figli, era di condizione contadina, profondamente cristiana e laboriosa.
Giacomo Alberione aveva avvertito presto la chiamata di Dio. Fu lui stesso a raccontare:
La vocazione comincia dal grembo della madre. E credo di farvi questa confidenza: io sono stato orientato ai sette anni. Andavo a scuola e la maestra ha domandato: "Cosa fai, cosa vorresti fare nella vita?" Sacerdote e basta! E' stato così.
 Ma se non lo interrogava la maestra, non veniva a galla. E sì, poteva essere in fondo all'animo ma non veniva a galla. La cosa non si scopriva e stava nell'intimo e quasi era neppure sentito questo invito a Dio.”

Segui la storia di Don Giacomo Alberione 
aprendo questo link





Preghiera ecumenica a Maria

Salve, o Maria, nostra madre, maestra e regina. Ascolta benignamente la supplica che ti presentiamo secondo il volere di Gesù: "Pregate perché il padrone della messe mandi operai alla sua messe".

Volgi i tuoi occhi misericordiosi sopra i cinque miliardi di uomini viventi. Moltissimi sono smarriti nella confusione, senza un padre, un pastore, un maestro. Il Signore ti ha fatta apostola per dare al mondo Gesù, Via e Verità e Vita. Rivolgendosi a te, troveranno la via per arrivare a Gesù.

Per te: tutti i cattolici, con tutte le forze, per tutte le vocazioni, per tutti gli apostolati!

Per te: tutti i fedeli per tutti gli infedeli, tutti i ferventi per tutti gli indifferenti,tutti i cattolici per tutti gli acattolici.

Per te: tutti i chiamati corrispondano, tutti gli apostoli siano santi, tutti gli uomini li accolgano.

Ai piedi della croce il tuo cuore si è dilatato per accoglierci tutti come figli.

Ottienici un cuore apostolico, modellato sul tuo cuore, su quello di Gesù e di san Paolo, perché un giorno possiamo essere tutti, apostoli e fedeli, attorno a te in cielo.

Benedici, o Maria, maestra e regina, i tuoi figli.



(Beato Giacomo Alberione)
   

martedì 3 maggio 2016

LA FAMIGLIA PAOLINA SULLA VIA DELLA SANTITA' CON MARIA / 2

Continuiamo la riflessione sulla devozione a Maria Regina degli Apostoli del Beato Giacomo Alberione, prendendo spunto da un altro articolo  della rivista "La Madre di Dio"  




La vergine Maria
Madre, Maestra e Regina
degli Apostoli

   È ben noto a tutti il grande rilievo che don Giacomo Alberione, Fondatore della Famiglia Paolina, ha dato a Maria, la Madre di Gesù. Maria resta indubbiamente l’esemplare più eccelso che si possa proporre a persona umana. Ella, sappiamo, ha avuto con Gesù una relazione unica e irrepetibile; e sotto questo aspetto sarebbe per noi un modello inimitabile.Dipinto su tela realizzato da G. B. Conti nel 1932 su commissione di don Alberione
   Ma se Don Alberione – come tutti i maestri di spirito – ce la propone, è perché vede in Maria soprattutto colei che si è fatta discepola attenta e fedele del Maestro Divino; colei che si è lasciata raggiungere in totalità dall’azione del Signore; colei, pertanto, che ogni credente (e ogni Paolino in particolare) può e deve ricopiare per assumere la “forma” di Gesù, la forma del Maestro Divino incarnato in lui.
   Nel presentare Maria, don Alberione sottolinea in modo eminente la sua funzione di Madre, Maestra e Regina degli Apostoli. È probabile che, pensando alla Regina degli Apostoli, noi corriamo spontaneamente col pensiero a Maria mentre, nel Cenacolo, attende con gli Apostoli la discesa dello Spirito Santo.
   Ma è importante notare che questo, secondo don Alberione, è soltanto il momento in cui Maria "si mostra" come Regina degli Apostoli. In effetti, don Alberione coltiva di Maria Regina degli Apostoli una visione molto più ampia e articolata. Il ruolo esercitato da Maria nel Cenacolo è preparato da momenti precedenti, attraverso i quali la Madre di Gesù è venuta prendendo coscienza della sua funzione di Regina degli apostoli. È quanto don Alberione propone in una importante pagina dell’opera Donec formetur Christus in vobis (DF), un testo composto intorno all’anno 1930.

Meditiamo insieme il passo seguente:

Maria Regina degli Apostoli   1. La «Regina Apostolorum». Di essa si deve credere: che fu la madre dell’Apostolo del Padre, il Divin Verbo; che divenne madre e maestra e regina di ogni apostolato nella nascita di Gesù loro capo; che tale fu proclamata sulla croce; che tale si mostrò cogli Apostoli specie nella Pentecoste; che fu sempre l’ispiratrice, la protettrice di ogni apostolato della parola e della penna, e la formatrice degli Apostoli d’ogni luogo e tempo.
   2. Che verso di Lei dobbiamo: illuminata ed illimitata fiducia e amore; la divozione più cordiale, espansiva, tenera; le pratiche più comuni e costanti del Rosario, dell’Angelus, tre Ave Marie, coroncina, il sabato, ecc.
   3. Che la si deve far onorare: con lo scriverne, con il predicarne, col darne l’esempio.
 (DF 263-264)
Particolare del quadro della Regina degli Apostoli del ContiSembra utile sottolineare i momenti successivi, evidenziati dalle diverse forme verbali, di questa visione così sintetica ed esaustiva di Maria Madre, Maestra e Regina degli apostoli.Maria, infatti:
-  fu la madre dell’Apostolo del Padre, il Divin Verbo;
-  divenne madre e maestra e regina di ogni apostolo nella nascita di Gesù loro capo;
-  tale fu proclamata sulla croce;
-  tale si mostrò cogli Apostoli specie nella Pentecoste.
   È per questi motivi che Maria diviene “l’ispiratrice, la protettrice di ogni apostolato della parola e della penna”, come pure “la formatrice degli Apostoli d’ogni luogo e tempo”.
   Il Paolino nutrirà per lei “illuminata ed illimitata fiducia”, cioè una fiducia senza limiti ma insieme"illuminata", cioè ben motivata dalle ragioni bibliche e teologiche cui don Alberione si riferisce. La fiducia apre ogni credente all’atteggiamento di “amore”, cosicché egli si impegnerà a coltivare “la divozione più cordiale, espansiva, tenera”... Fiducia e devozione che verranno nutrite anche con le “pratiche” mariane più comuni.
Non sfugga poi il fatto che quale modo migliore per “onorare” Maria don Alberione non suggerisce primariamente il porgerle direttamente atti di omaggio e di amore filiale, quanto “lo scriverne” e “il predicarne”. Sempre cominciando a praticare per primi quanto si raccomanda agli altri: “darne l’esempio”.

Una proposta decisamente valida ancor oggi per intendere e vivere la “devozione” mariana.
G.G.


Affidamento a Maria Regina degli Apostoli
Ricevimi, o Madre, Maestra e Regina Maria, fra quelli che ami, nutri, santifichi e guidi, nella scuola di Gesù Cristo, Divino Maestro.
Tu leggi nella mente di Dio i figli che Egli chiama e per essi hai preghiera, grazia, luce e conforti speciali. Il mio Maestro, Gesù Cristo, tutto si è consegnato a te, dall’Incar­nazione all’Ascensione; questo è per me dottrina, esempio e dono ineffabile: anch’io mi rimetto pienamente nelle tue mani.
Ottienimi la grazia di conoscere, imitare ed amare sempre più il Divin Maestro Gesù, Via, Verità e Vita; presentami tu a Gesù: sono indegno peccatore, non ho altri attestati per venire accolto nella sua scuola che la tua raccomandazione.
Illumina la mia mente, fortifica la mia volontà, santifica il mio cuore in quest’anno di mio lavoro spirituale, onde possa profittare di tanta misericordia, e possa conchiudere al fine: «Vivo io, ma non più io, bensì vive in me Cristo».
S. Paolo Apostolo, Padre mio e fedelissimo discepolo di Gesù, corroborami: desidero impegnarmi e sopra-impegnarmi finché si formi Gesù Cristo in me.
(Beato Giacomo Alberione)


lunedì 2 maggio 2016

LA FAMIGLIA PAOLINA SULLA VIA DELLA SANTITA' CON MARIA / 1

Mi è sorto in cuore un desiderio, presentare  "la galleria di Santi paolini" con alcuni pensieri mariani e, in particolare, su Maria "Regina degli Apostoli".
In un articolo della rivista “Madre di Dio” si legge:
In realtà, si tratta ancora di vedere la ‘santità mariana’ in figure particolarmente significative del nostro tempo; privilegiando stavolta quelle persone della Famiglia Paolina che più speditamente hanno camminato sulla via della santità, a cominciare dallo stesso Beato Don Alberione e dal Beato Timoteo Giaccardo, fino ai Venerabili Fratel Andrea Borello e Maggiorino Vigolungo, alla Venerabile Maestra Tecla Merlo delle ‘Figlie di Paolo’ e alla Serva di Dio Madre Scolastica Rivata delle ‘Pie Discepole del Divin Maestro’. E io aggiungo altri ancora dei quali è in corso la causa di beatificazione

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Ecco i loro volti
http://www.alberione.org/santitapaolina/testimoni/




Pur rendendoci conto della insistenza su La mariologia del Beato don Giacomo Alberione  vogliamo aprire questa "galleria di Santi" paolini con alcuni pensieri del nostro Fondatore sulla spiritualità dei Santuari mariani.

La spiritualità del Santuario
  1. "I Santuari mariani nella storia del Cristianesimo sono i monumenti con cui le generazioni affermano che Maria è la loro augusta celeste Regina. Sono l’esposizione dei trofei di Maria. Sono i monumenti della regalità mariana sulla terra, sono oasi di pace, di misericordia, d’amore. Sono le ville regali della Vergine; i troni dove, di quando in quando, Ella viene a dispensare grazie e favori particolarissimi" [cfr. VdM 165].
            
  2. "I Santuari [mariani] sono come la Casa di cura della pietà, dove le anime si rigenerano ed attingono nuove energie. Essi sono diffusi in tutto il mondo, ma specialmente nella nostra Italia, la quale anche nella devozione a Maria precede tutte le altre Nazioni. L’origine dei Santuari mariani deve quasi sempre ricercarsi in qualche grazia o manifestazione straordinaria della Ss.ma Vergine" [cfr. VdM 165].
      
  3. "Tre sono i fini per cui Maria stabilisce la sua sede speciale nei Santuari

    A - Per distribuire grazie ai suoi figli. Maria vuole che gli uomini trovino una certa facilità per avvicinarsi a lei; perciò i Santuari eretti in suo onore sono sparsi ovunque […].
    B - Per confermare le popolazioni nella fede. Non per nulla essi hanno quasi tutti origine miracolosa; così, per esempio, Lourdes, Loreto, Guadalupe, La Salette, Pompei, Fatima che sono una vera apologia del Cristianesimo […].
    C - Per un fine particolarmente proprio di ogni Santuario. A Loreto, ad esempio, Maria intende insegnarci le virtù della Famiglia; a Genazzano vuole che impariamo a consigliarci da lei; a Savona vuole portarci ad una maggiore confidenza nella sua grande misericordia.

    In ogni tempo Maria scende tra i suoi figli, insegna loro or questa or quella verità, e li incoraggia in ogni impresa […]" [cfr. FdM 117-118].
      
  4. "[Ecco un preciso indirizzo mariano per il nostro Santuario]: stiamo preparando la consacrazione della chiesa Regina Apostolorum… La nostra devozione mariana non sia priva di colore, e si orienti verso Maria Regina degli Apostoli. Dovete invocarla sotto questo titolo. Noi onoriamo Maria attribuendole i titoli con cui la onora la Chiesa, ma il colore particolare della nostra devozione sta qui: Regina Apostolorum…

Non basta l’espressione generica: conoscere Maria, amare Maria, zelare Maria. Per noi: conoscere la Regina degli Apostoli, amare la Regina degli Apostoli, zelare l’onore della Regina degli Apostoli. Di qui verranno a noi più grazie, poiché la Ss.ma Vergine ama essere invocata così" [cfr. IA V, 37].






MARIA,
REGINA DEGLI APOSTOLI.
PREGA PER NOI!
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