DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI dal tema:
"COMUNICAZIONE e MISERICORDIA: UN INCONTRO FECONDO"
dice il Papa
l’Anno Santo della Misericordia ci invita a riflettere sul rapporto tra la comunicazione e la misericordia. In effetti la Chiesa, unita a Cristo, incarnazione vivente di Dio Misericordioso, è chiamata a vivere la misericordia quale tratto distintivo di tutto il suo essere e il suo agire. Ciò che diciamo e come lo diciamo, ogni parola e ogni gesto dovrebbe poter esprimere la compassione, la tenerezza e il perdono di Dio per tutti. L’amore, per sua natura, è comunicazione, conduce ad aprirsi e a non isolarsi. E se il nostro cuore e i nostri gesti sono animati dalla carità, dall’amore divino, la nostra comunicazione sarà portatrice della forza di Dio.
Siamo chiamati a comunicare da figli di Dio con tutti, senza esclusione. In particolare, è proprio del linguaggio e delle azioni della Chiesa trasmettere misericordia, così da toccare i cuori delle persone e sostenerle nel cammino verso la pienezza della vita, che Gesù Cristo, inviato dal Padre, è venuto a portare a tutti. Si tratta di accogliere in noi e di diffondere intorno a noi il calore della Chiesa Madre, affinché Gesù sia conosciuto e amato; quel calore che dà sostanza alle parole della fede e che accende nella predicazione e nella testimonianza la “scintilla” che le rende vive....
Ecco tutto il messaggio
Continuando la nostra riflessione
"LA FAMIGLIA PAOLINA SULLA VIA DELLA SANTITA' CON MARIA"
desidero con voi soffermarmi ancora sulla figura del Beato Alberione per cogliere meglio il rapporto che c'è tra Lui, Maria e l'annuncio del Vangelo con i Mezzi della Comunicazione Sociale.
Scrive MARIA DI LORENZO
Alberione
Sui passi di Lei che fu
la prima Apostola |
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Il Beato Don Giacomo Alberione, Fondatore della Famiglia Paolina, è stato
un vero pioniere nel campo della comunicazione di massa, il primo missionario
del "villaggio globale". Tutta la sua opera, come la sua vita, si è
realizzata alla sequela di Maria: Madre, Maestra e Mediatrice universale.
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A sette anni aveva detto a
scuola: "Mi farò prete". E volitivo com’era aveva
mantenuto l’impegno, entrando il 26 ottobre 1896 nel seminario di Bra. Ma dopo
appena quattro anni di permanenza, ecco che sopraggiunse una crisi, talmente
forte da segnare la sua uscita dal seminario. Era la primavera del 1900 e già
nell’autunno dello stesso anno Giacomo Alberione tornò a indossare l’abito del
seminarista, questa volta nel collegio di Alba. Che cosa era successo?
"Fu la
Madonna a salvarmi…", egli annotò poi nel suo Diario spiritualeaccennando con
velato pudore a quella misteriosa inquietudine che lo aveva fatto quasi sviare
dal suo progetto di consacrazione. Difficile dire quel che era accaduto
nell’animo del futuro Fondatore della Famiglia Paolina. Ma se egli stesso nel Diario si
lasciava poi sfuggire quella frase sibillina: "Io so il male che
fanno certi libri…", si può pensare che il suo turbamento fosse stato
provocato probabilmente dalla lettura di alcuni libri passatigli sottobanco da
qualche compagno di seminario.
Una crisi
tutto sommato provvidenziale, perché grazie ad essa il futuro apostolo della
comunicazione sociale avrebbe compreso due cose: la necessità della buona
stampa e l’altrettanto necessario affidamento a Maria per poter giungere nel
porto della volontà di Dio....
Durante la
veglia di adorazione solenne nel Duomo di Alba, mentre era inginocchiato a
pregare, una particolare luce gli venne dall’Ostia, l’invito di Gesù: "Venite
ad me omnes…"(Mt 11, 28) lo incitò a fare qualcosa per gli
uomini e le donne del secolo che stava nascendo, il Novecento. Vagando con la
mente nel futuro gli pareva che anime generose avrebbero sentito le stesse cose
che lui sentiva, una schiera di apostoli, come "angeli della terra"
per la salvezza del secolo futuro. Un secolo che si annunciava molto difficile,
caratterizzato da grandi conquiste e trasformazioni. Il
secolo dei totalitarismi, delle imprese spaziali e dei mass
media.....
Maria
secondo Don Alberione rappresenta la "Via Humanitatis", ovvero
la Madre che si fa Maestra del cammino cristiano. "Iddio la
predestinò ab aeterno ad essere con Cristo il principio di
tutte le sue opere e, creando il cielo e la terra, creando l’anima e il corpo
di Gesù, mirò a Maria. Fece tutto per Lei, Madre del proprio Figliolo e per
conseguenza Regina di tutto il creato". E’ a Lei,
quindi, che bisogna guardare per poter raggiungere una perfetta conformazione a
Cristo Maestro, che è Via, Verità e Vita. "Il mondo – asseriva
Don Alberione – non arriva a Cristo perché non si addita ancora
abbastanza la via: Maria. E se non si troverà Maria, non si troverà Gesù".
La
spiritualità del Primo Maestro della Famiglia Paolina e dei suoi figli è
fortemente incentrata sulla devozione alla Vergine, che viene onorata con il
titolo di Regina degli Apostoli. E’ infatti la Madonna l’Apostola
per eccellenza, la primissima apostola di Cristo, Lei che un giorno lo ha dato
al mondo e che continuamente lo dona ad ogni anima ricettiva al suo mistero di
salvezza. "Maria – affermava Don Alberione – iniziò
nel Cenacolo la sua missione di Regina degli Apostoli. Li raccolse, li
confortò, li assistette nella preghiera; con essi sperò, desiderò, pregò; con
essi fu esaudita e ricevette lo Spirito Santo il giorno della Pentecoste. Da
allora suscitò ogni genere di apostoli: delle opere e della parola,
dell’esempio e della penna, della carità e della verità."
Se Maria per
prima ha saputo incarnare e dare Cristo all’umanità, è proprio a Lei che devono
guardare i religiosi della Famiglia Paolina, chiamati ad annunciare Cristo con
i più moderni mezzi della comunicazione sociale."L’apostolato -
sosteneva il Primo Maestro - ci fa altoparlanti di Dio".
Cinema, radio, stampa, televisione sono i nuovi "pulpiti" dai quali
diffondere la buona notizia, il Vangelo. Questa "multinazionale
cattolica dei media" come qualcuno l’ha definita, è oggi presente
in tutto il mondo con i suoi diversi rami, tutti però contrassegnati da una
inconfondibile fisionomia mariana.....
Mons. Giovanni Battista Montini visita in compagnia di D. Alberione il reparto offset nei locali annessi al santuario Regina Apostolorum (Roma, 15 ottobre 1952).
Preghiera a Maria Regina degli apostoli
Ave, o Maria, madre, maestra e regina di ogni apostolato. Tu in cielo siedi Regina degli angeli e dei patriarchi, degli apostoli e dei martiri, dei confessori e dei vergini. Tu tieni continuamente il tuo sguardo rivolto alla terra, sui giusti e sui peccatori, sempre premurosa della salvezza di tutti. Tu ricordi che Gesù, morente sulla croce, ti ha affidato l’ufficio di madre e ti ha acceso in cuore una fiamma di carità e sollecitudine universale. Continua a suscitare, confortare, formare sante vocazioni in ogni apostolato per il regno del tuo divin Figlio.
E noi, chiamati al santo apostolato della comunicazione sociale, ti consacriamo, oggi, tutte le penne, le macchine, le iniziative, le fatiche del lavoro quotidiano. Più di tutto ti consacriamo noi stessi: le nostre forze, la nostra intelligenza, la nostra volontà, il nostro cuore; noi siamo tuoi, e quanto abbiamo l’offriamo a Gesù per le tue mani, o madre. Ottienici larga effusione di Spirito Santo, come già sui primi apostoli. Apri le nostre intelligenze a comprendere l’alta vocazione; fortifica le nostre volontà, accendi i nostri cuori; santifica scrittori, tecnici, propagandisti.
Che si ascolti, si segua, si ami Gesù Cristo, divino Maestro! Che il peccato mai venga a offuscare le nostre anime a te consacrate; calpesta, o vergine immacolata, il capo dell’insidioso demonio dello scoraggiamento.
Vivi in mezzo a noi, o Maria: beati quanti abitano nella tua casa.
Ti promettiamo di usare tutti i mezzi del nostro apostolato con rispetto, poiché sono cosa tua, o Regina; vogliamo impegnarci perché le edizioni siano pastorali nel contenuto e degne, per la forma, delle verità che racchiudono; e presentino, con te, Gesù Cristo, Via e Verità e Vita; che il Vangelo si diffonda e illumini il mondo nello spirito di san Paolo, nostro padre; e tutte le generazioni ti proclamino beata, o Maria.
Parla, Gesù, di’ le tue parole di vita eterna; effondi il tuo Spirito sul mondo; sia una la scuola, come una è la Verità, uno il Maestro, una la fede, una la Chiesa.
Tu sei con noi e di qui vuoi illuminare; ottienici sempre un vero dolore dei peccati.
Benedici quanti cooperano con la preghiera, le offerte, le opere.
Vieni, o Gesù, vivi in noi e regna, per Maria e con Maria, sul mondo.
E sia la nostra morte serena come quella dell’anima fedele alla sua vocazione; e sia il nostro giudizio il momento in cui l’operaio laborioso riceve lieto la sua mercede; e sia la nostra corona celeste quella riservata alla gloriosa schiera degli apostoli. Per te, Gesù, per te, Maria, gloria a Dio nei secoli, pace in terra agli uomini. Amen.
E noi, chiamati al santo apostolato della comunicazione sociale, ti consacriamo, oggi, tutte le penne, le macchine, le iniziative, le fatiche del lavoro quotidiano. Più di tutto ti consacriamo noi stessi: le nostre forze, la nostra intelligenza, la nostra volontà, il nostro cuore; noi siamo tuoi, e quanto abbiamo l’offriamo a Gesù per le tue mani, o madre. Ottienici larga effusione di Spirito Santo, come già sui primi apostoli. Apri le nostre intelligenze a comprendere l’alta vocazione; fortifica le nostre volontà, accendi i nostri cuori; santifica scrittori, tecnici, propagandisti.
Che si ascolti, si segua, si ami Gesù Cristo, divino Maestro! Che il peccato mai venga a offuscare le nostre anime a te consacrate; calpesta, o vergine immacolata, il capo dell’insidioso demonio dello scoraggiamento.
Vivi in mezzo a noi, o Maria: beati quanti abitano nella tua casa.
Ti promettiamo di usare tutti i mezzi del nostro apostolato con rispetto, poiché sono cosa tua, o Regina; vogliamo impegnarci perché le edizioni siano pastorali nel contenuto e degne, per la forma, delle verità che racchiudono; e presentino, con te, Gesù Cristo, Via e Verità e Vita; che il Vangelo si diffonda e illumini il mondo nello spirito di san Paolo, nostro padre; e tutte le generazioni ti proclamino beata, o Maria.
Parla, Gesù, di’ le tue parole di vita eterna; effondi il tuo Spirito sul mondo; sia una la scuola, come una è la Verità, uno il Maestro, una la fede, una la Chiesa.
Tu sei con noi e di qui vuoi illuminare; ottienici sempre un vero dolore dei peccati.
Benedici quanti cooperano con la preghiera, le offerte, le opere.
Vieni, o Gesù, vivi in noi e regna, per Maria e con Maria, sul mondo.
E sia la nostra morte serena come quella dell’anima fedele alla sua vocazione; e sia il nostro giudizio il momento in cui l’operaio laborioso riceve lieto la sua mercede; e sia la nostra corona celeste quella riservata alla gloriosa schiera degli apostoli. Per te, Gesù, per te, Maria, gloria a Dio nei secoli, pace in terra agli uomini. Amen.
( Beato Giacomo Alberione)
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per tutte le MAMME il mio AUGURIO e la mia PREGHIERA
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per tutte le MAMME il mio AUGURIO e la mia PREGHIERA
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