martedì 3 maggio 2016

LA FAMIGLIA PAOLINA SULLA VIA DELLA SANTITA' CON MARIA / 2

Continuiamo la riflessione sulla devozione a Maria Regina degli Apostoli del Beato Giacomo Alberione, prendendo spunto da un altro articolo  della rivista "La Madre di Dio"  




La vergine Maria
Madre, Maestra e Regina
degli Apostoli

   È ben noto a tutti il grande rilievo che don Giacomo Alberione, Fondatore della Famiglia Paolina, ha dato a Maria, la Madre di Gesù. Maria resta indubbiamente l’esemplare più eccelso che si possa proporre a persona umana. Ella, sappiamo, ha avuto con Gesù una relazione unica e irrepetibile; e sotto questo aspetto sarebbe per noi un modello inimitabile.Dipinto su tela realizzato da G. B. Conti nel 1932 su commissione di don Alberione
   Ma se Don Alberione – come tutti i maestri di spirito – ce la propone, è perché vede in Maria soprattutto colei che si è fatta discepola attenta e fedele del Maestro Divino; colei che si è lasciata raggiungere in totalità dall’azione del Signore; colei, pertanto, che ogni credente (e ogni Paolino in particolare) può e deve ricopiare per assumere la “forma” di Gesù, la forma del Maestro Divino incarnato in lui.
   Nel presentare Maria, don Alberione sottolinea in modo eminente la sua funzione di Madre, Maestra e Regina degli Apostoli. È probabile che, pensando alla Regina degli Apostoli, noi corriamo spontaneamente col pensiero a Maria mentre, nel Cenacolo, attende con gli Apostoli la discesa dello Spirito Santo.
   Ma è importante notare che questo, secondo don Alberione, è soltanto il momento in cui Maria "si mostra" come Regina degli Apostoli. In effetti, don Alberione coltiva di Maria Regina degli Apostoli una visione molto più ampia e articolata. Il ruolo esercitato da Maria nel Cenacolo è preparato da momenti precedenti, attraverso i quali la Madre di Gesù è venuta prendendo coscienza della sua funzione di Regina degli apostoli. È quanto don Alberione propone in una importante pagina dell’opera Donec formetur Christus in vobis (DF), un testo composto intorno all’anno 1930.

Meditiamo insieme il passo seguente:

Maria Regina degli Apostoli   1. La «Regina Apostolorum». Di essa si deve credere: che fu la madre dell’Apostolo del Padre, il Divin Verbo; che divenne madre e maestra e regina di ogni apostolato nella nascita di Gesù loro capo; che tale fu proclamata sulla croce; che tale si mostrò cogli Apostoli specie nella Pentecoste; che fu sempre l’ispiratrice, la protettrice di ogni apostolato della parola e della penna, e la formatrice degli Apostoli d’ogni luogo e tempo.
   2. Che verso di Lei dobbiamo: illuminata ed illimitata fiducia e amore; la divozione più cordiale, espansiva, tenera; le pratiche più comuni e costanti del Rosario, dell’Angelus, tre Ave Marie, coroncina, il sabato, ecc.
   3. Che la si deve far onorare: con lo scriverne, con il predicarne, col darne l’esempio.
 (DF 263-264)
Particolare del quadro della Regina degli Apostoli del ContiSembra utile sottolineare i momenti successivi, evidenziati dalle diverse forme verbali, di questa visione così sintetica ed esaustiva di Maria Madre, Maestra e Regina degli apostoli.Maria, infatti:
-  fu la madre dell’Apostolo del Padre, il Divin Verbo;
-  divenne madre e maestra e regina di ogni apostolo nella nascita di Gesù loro capo;
-  tale fu proclamata sulla croce;
-  tale si mostrò cogli Apostoli specie nella Pentecoste.
   È per questi motivi che Maria diviene “l’ispiratrice, la protettrice di ogni apostolato della parola e della penna”, come pure “la formatrice degli Apostoli d’ogni luogo e tempo”.
   Il Paolino nutrirà per lei “illuminata ed illimitata fiducia”, cioè una fiducia senza limiti ma insieme"illuminata", cioè ben motivata dalle ragioni bibliche e teologiche cui don Alberione si riferisce. La fiducia apre ogni credente all’atteggiamento di “amore”, cosicché egli si impegnerà a coltivare “la divozione più cordiale, espansiva, tenera”... Fiducia e devozione che verranno nutrite anche con le “pratiche” mariane più comuni.
Non sfugga poi il fatto che quale modo migliore per “onorare” Maria don Alberione non suggerisce primariamente il porgerle direttamente atti di omaggio e di amore filiale, quanto “lo scriverne” e “il predicarne”. Sempre cominciando a praticare per primi quanto si raccomanda agli altri: “darne l’esempio”.

Una proposta decisamente valida ancor oggi per intendere e vivere la “devozione” mariana.
G.G.


Affidamento a Maria Regina degli Apostoli
Ricevimi, o Madre, Maestra e Regina Maria, fra quelli che ami, nutri, santifichi e guidi, nella scuola di Gesù Cristo, Divino Maestro.
Tu leggi nella mente di Dio i figli che Egli chiama e per essi hai preghiera, grazia, luce e conforti speciali. Il mio Maestro, Gesù Cristo, tutto si è consegnato a te, dall’Incar­nazione all’Ascensione; questo è per me dottrina, esempio e dono ineffabile: anch’io mi rimetto pienamente nelle tue mani.
Ottienimi la grazia di conoscere, imitare ed amare sempre più il Divin Maestro Gesù, Via, Verità e Vita; presentami tu a Gesù: sono indegno peccatore, non ho altri attestati per venire accolto nella sua scuola che la tua raccomandazione.
Illumina la mia mente, fortifica la mia volontà, santifica il mio cuore in quest’anno di mio lavoro spirituale, onde possa profittare di tanta misericordia, e possa conchiudere al fine: «Vivo io, ma non più io, bensì vive in me Cristo».
S. Paolo Apostolo, Padre mio e fedelissimo discepolo di Gesù, corroborami: desidero impegnarmi e sopra-impegnarmi finché si formi Gesù Cristo in me.
(Beato Giacomo Alberione)


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